21/06/2023
Ritorniamo sul decreto legislativo 10 marzo 2023, n. 24 (di seguito anche “Decreto”) di attuazione della Direttiva europea 2019/1937 in materia di whistleblowing (di seguito anche “Direttiva”), per un aggiornamento sulle tempistiche di adeguamento al Decreto entrato in vigore il 30 marzo 2023.
Come più diffusamente rappresentato nel nostro articolo “Whistleblowing: recepita anche in Italia la Direttiva UE”, il Decreto prevede che le disposizioni abbiano effetto a decorrere dal 15 luglio 2023 per gli enti pubblici e le aziende con più di 249 dipendenti e dal 17 dicembre 2023 per gli enti del settore privato con un numero di dipendenti inferiore a suddetta soglia.
In data 17 maggio 2023, Confindustria, nel corso dell’esame parlamentare di conversione in legge del decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51, recante “Disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale” ha proposto l’emendamento n. 10.06 “Lucaselli” al fine di richiedere il differimento del termine del 15 luglio 2023 al 15 ottobre 2023.
La richiesta della più importante associazione degli industriali consentirebbe certamente, alle imprese con più di 249 dipendenti, maggior respiro per adeguarsi a quanto previsto dal Decreto. Tuttavia, il Dipartimento Politiche UE ed il Ministro della Giustizia hanno invitato Confindustria a ritirare l’emendamento in quanto graverebbe sulla procedura d’infrazione che la Commissione UE ha già aperto nei confronti del Governo italiano dato il ritardo di quest’ultimo nel recepimento della Direttiva.
Non resta che aspettare l’evoluzione della vicenda descritta ma, data la concreta possibilità che il termine di adeguamento resti fermo al 15 luglio 2023, è bene adoperarsi fin da subito per agire nel rispetto di quanto previsto dal Decreto.
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