ESG e Modelli 231: verso una compliance integrata per lo sviluppo sostenibile

12/09/2024

L’attenzione delle società al tema ESG risulta quanto mai crescente ed attuale sia in ragione degli ultimi interventi normativi che dell’odierno contesto socioculturale.

Tra agli ultimi interventi legislativi troviamo la Direttiva 2022/2464/UE – Corporate Sustainability Reporting Directive (“Direttiva CSRD”) che ha istituito l’obbligo per le aziende di redigere il Bilancio di sostenibilità, una vera e propria rendicontazione delle scelte aziendali rispetto ai fattori sociali, ambientali e di governance.

Il tema della sostenibilità assume un’importanza sempre maggiore anche alla luce della reputazione di un’azienda sul mercato. In altri termini, le aziende sono sempre più incentivate a privilegiare investitori che orientino la propria condotta più che alla massimizzazione del profitto pura e semplice, alla valorizzazione della sostenibilità, intesa come attenzione al rispetto dei diritti umani, della tutela dell’ambiente e al potenziamento di una governance trasparente e integrata.

La ragione di questa preferenza è facilmente intuibile, le aziende orientate ai fattori ESG sono considerate più virtuose e, nel lungo periodo, sono destinate ad ottenere maggiori profitti, generando risparmi nei costi di corporate governance e promuovendo un ambiente di lavoro più etico e sostenibile.

È evidente l'esigenza che le imprese, nel percorso di implementazione o aggiornamento dei Modelli 231 e dei protocolli ESG, adottino un approccio integrato per favorire una compliance aziendale sostenibile e trasparente.

Sul tema, l'approfondimento della nostra avv. Grazia Malinconico pubblicato su Agenda Digitale

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