23/03/2020
É stato firmato poco dopo le 19 di domenica 22 il decreto che definisce le attività essenziali che potranno continuare ad essere aperte (qui l'elenco completo - Allegato 1) dopo la nuova stretta del Governo legata all’emergenza coronavirus. Il decreto è in vigore da oggi, lunedì 23 Marzo.
Rimangono aperte, con obbligo di rispettare le misure previste dal Protocollo Condiviso:
- Le attività professionali (con raccomandazioni del DPCM 11 marzo confermate: lavoro agile, fruizione di ferie, sanificazione, ecc.);
- Le attività commerciali già autorizzate dal precedente DPCM del 11 marzo (dettaglio di alimentari, farmaci, tabaccherie, ecc.);
- Servizi di pubblica utilità e dei servizi pubblici essenziali (il rinvio per l’identificazione è alla legge 146/90 che regolamenta il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali);
- Produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di farmaci, tecnologia sanitaria, dispositivi medico chirurgici e prodotti agricoli e alimentari;
- Impianti a ciclo continuo (previa comunicazione al Prefetto e salvo successivo suo diniego);
- Aerospazio e difesa (previa autorizzazione del Prefetto);
- Attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale (previa autorizzazione del Prefetto);
- Quelle di cui all’allegato del DPCM;
- Quelle funzionali ad assicurare la continuità delle attività di cui all’allegato e di cui al n. 3 (previa comunicazione al Prefetto e salvo successivo suo diniego);
- Tutte le altre, a condizione che possano proseguire esclusivamente in smart working.
L’elenco che figura come allegato 1 è modificabile con Decreto del MISE, sentito il MEF.
Da Confindustria si preannuncia già un’estensione (attività manutentive, legate a cicli produttivi e non, finalizzate a mantenere efficienti e in buono stato i macchinari e gli impianti in modo da non pregiudicare la capacità dell’impresa di essere produttiva alla piena ripresa dell’attività, nonché le attività di vigilanza).
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