La Regione Lombardia in queste settimane ha prodotto diverse ordinanze che, pur tenendo conto del Protocollo Condiviso dalle parti sociali del 24 aprile 2020 e delle linee guida della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome operano “adattamenti ed integrazioni al contesto e alle disposizioni specifiche per la prevenzione e il contenimento del contagio” nel territorio.
Tra le altre si segnalano le ordinanze nn. 546 e 547 e, più recenti, le nn. 555 e 563 recanti “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica e dell’art. 3 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19”.
Di particolare interesse la previsione per cui la rilevazione della temperatura (obbligatoria per il personale e “fortemente raccomandata” anche per clienti e utenti) deve essere effettuata “a cura o sotto la supervisione del datore di lavoro o suo delegato”.
Si rileva, pertanto, l’opportunità di formalizzare uno specifico incarico da parte del Datore di Lavoro al soggetto incaricato alla rilevazione della temperatura oltre che ai soggetti deputati alla gestione del febbricitante.
Fortemente raccomandato anche l’utilizzo della app “AllertaLom” da parte del datore di lavoro e di tutto il personale, compilando quotidianamente il questionario “CercaCovid”.
Si ritiene che, tutto quanto “fortemente raccomandato” sia non così latamente richiesto e reso obbligatorio anche considerando che l’ordinanza in commento – n. 555 - prevede che “I protocolli di sicurezza anti-contagio di cui all’art. 1 lettera ll), del DPCM. del 17 maggio 2020, per le attività professionali devono tenere conto di quanto disposto dalla presente ordinanza”.
Merita inoltre un’attenta analisi la parte relativa ai sistemi di climatizzazione; già citati da documenti dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS). Tali impianti e la loro gestione non erano stati accolti nel Protocollo Condiviso approvato da Governo e parti sociali, nell’ordinanza n. 555 tornano in modo significativo.
Ma vi è di più.
L’ordinanza prevede inoltre che: “Per tutte le procedure di pulizia e disinfezione, di aerazione degli ambienti e di gestione dei rifiuti si rimanda alle indicazioni contenute nei seguenti rapporti (dei quali resta inteso che va considerata l’ultima versione disponibile): Rapporto ISS COVID-19 n. 19/2020, Rapporto ISS COVID-19 n. 5/2020, Rapporto ISS COVID-19 n. 3/2020, Rapporto ISS COVID-19 n. 21/2020".
Tale generico richiamo, in combinato disposto con quanto sopra, porterebbe a considerare i rapporti ISS alla stregua di fonte normativa da recepire e rispettare.
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